Alle ore 9, presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio, la Commissione Trasporti ha svolto l’audizione, in videoconferenza, del commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, sulla situazione economico-finanziaria e sulle prospettive di Alitalia a seguito dell’emergenza da coronavirus.
Il commissario ha riferito che i ricavi di Alitalia, nel mese aprile sono crollati del 97% rispetto allo stesso mese di un anno fa e gli aerei decollano solo con un quinto dei sedili occupati.
Al momento, quindi,Alitalia opera solo al 10% rispetto ai 500 voli precedenti. Marzo ha prodotto il crollo verticale delle vendite, registrando un -76,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, che è proseguito ad aprile con un -97%.
Dal 27 aprile al 4 maggio sono previsti 49 voli giornalieri contro gli oltre 500 di gennaio: 30 domestici, uno intercontinentale (New York) e il resto verso le città europee.
Leogrande ha poi confermato che la nuova Alitalia partirà con due newco probabilmente dal 1° giugno, una affitterà servizi e aerei dalla società madre, l’altra da CityLiner, la divisione regionale e la “migrazione” dell’azienda verso le newco avrà sviluppo già nelle prossime settimane,
Le due newco avranno 92 velivoli: di cui 20 di lungo raggio, tra Boeing 777 e Airbus A330, 60 di corto e medio raggio, Airbus A319 e A320 e 12 regionali Embraer E190 per la parte CityLiner,
Il commissario ha poi spiegato che la flotta è sostenuta sulla base dell’effettivo utilizzo delle macchine, fino a marzo 2021, per poi ripartire con una rinegoziazione importante dei contratti di leasing, che prevederanno un ‘saving’ nell’ordine di circa 90 milioni annui.
Leogrande si è poi soffermato sulle tre manifestazioni di interesse ricevute da Alitalia: si tratta di Sinergy Gruop, Almaviva e Us Aerospace Partners, mentre per il settore handling sono arrivate manifestazioni da parte di Avia Partner, Airport Handling e Asc Handling e per la manutenzione le offerte sono state di Atitec e da Asc Handling.
Intanto, a causa dei problemi legati al coronavirus, è stata richiesta la cassa integrazione per circa 6000 dipendenti della compagnia madre e di altri 221 per gli impiegati di CityLiner.